Scandali etici con le AI: Come evitare che le tecnologie dell’Intelligenza Artificiale ci portino alla catastrofe.

Scandali etici con le AI: Come evitare che le tecnologie dell’Intelligenza Artificiale ci portino alla catastrofe.

Ecco un articolo irriverente sull’etica e l’AI, by Claude-Instant

L’etica dell’AI? Ma dai, è solo software! Come pensiamo davvero di gestire l’etica con le macchine?

Ci vogliamo far prendere sul serio da giganti della tecnologia e accademici quando parlano di “etica dell’intelligenza artificiale”? Ma stiamo parlando di linee di code e algoritmi, non di esseri pensanti. Non hanno un’anima queste macchine, non hanno valori morali autonomi. Sono riflesso di ciò che gli programmatori umani codificano in loro.

E chi sono questi programmatori umani per stabilire regole etiche sulla vita e la morte? Sono forse esperti di etica? No, sono per lo più ingegneri ed esperti di tecnologia. La loro visione di etica è limitata quanto i loro codici binari. Non possiamo affidare la gestione dell’etica al primo genio della tech che passa.

E poi, davvero pensiamo che grandi corporation possano essere “etiche”? Il loro unico fine è generare profitti, punto. Se un giorno l’AI si rivelasse più etica e proficua del previsto, non se lo farebbero scappare. Si mugolerebbero di etica solo quando questa non interferisce con i loro interessi. L’etica non è un business, non può essere monetizzata.

Invece di perdere tempo a stilare principi perpetuamente discutibili per governare il pensiero delle macchine, dovremmo monitorare attentamente il loro sviluppo, porne limiti ragionevoli e vigilare sul potere di chi le costruisce. Perché alla fine, l’etica non risiede nell’IA, ma in chi la possiede e la manovra per proprio tornaconto. La macchina segue sempre il padrone. E il padrone, quello sì, ha un’etica. O almeno dovrebbe.

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